Camicie da uomo straordinarie: iniziamo dal cotone

Camicie da uomo straordinarie: iniziamo dal cotone

Articolo di Stefano Persechini

Ogni elemento di una camicia di qualità superiore è curato nei minimi dettagli, a partire da come si raccoglie il cotone e fino al confezionamento del capo. 

Tra il primo punto e l’ultimo ci sono tantissime lavorazioni che, passaggio dopo passaggio, rendono la camicia eccezionale, fuori dal comune.

Perciò, se sei un appassionato di camicie di qualità superiore, seguimi in questo articolo perché partiremo dal cotone, da dove tutto inizia…

Quando si tratta di scegliere una camicia il prezzo d’acquisto può variare di molto. 

Naturalmente non sono prese in considerazione camicie al di sotto di una certa soglia, dove anche i minimi termini di qualità vengono a mancare.

Prendiamo per esempio una camicia con un prezzo  basso, potrebbe essere di “qualità”, 100% cotone e con lavorazioni made in Italy. 

Ma cosa significa qualità? Ad esempio, una BMW serie 7 è di qualità, a prescindere dal gusto personale. La BMW serie 1 è un’auto della stessa marca e, anche se si colloca in un segmento inferiore, rimane sempre un’automobile di qualità.

Però, la differenza nelle automobili è evidente e conosciuta a tutti, ma nel mondo delle camicie non è proprio così, perché è necessario avere una conoscenza più approfondita per capire tutte le sfaccettature di questo prodotto. 

Naturalmente è necessario considerare i prezzi veramente legati alla manifattura e ai prodotti usati, escludendo i comportamenti scorretti di alcuni Brand della moda che propongono prezzi di acquisto mostruosamente scollegati dall’effettiva qualità del prodotto.

I fattori che incidono nel determinare i prezzi di una camicia sono moltissimi.

Oggi partiamo dal cotone scoprendo quali sono le  caratteristiche che rendono la fibra straordinaria.

Lunghezza

I cotoni hanno fibre di lunghezza differente: fibra corta, media, lunga, extra lunga.

Una fibra di meno di 20 mm viene chiamata corta, da 20 a 25 mm fibra media, tra i 26 e 33 mm fibra lunga, e quella maggiore di 34 millimetri fibra extra lunga.

Più la fibra è lunga e più il cotone viene considerato di qualità, perché all’aumentare della lunghezza la fibra è più morbida, setosa e resistente.

Queste caratteristiche sono dovute ad un fattore molto semplice: ogni estremità della fibra rappresenta un punto “debole”, con possibilità di creare sfilacciamento e quindi una interruzione della fibra stessa. Di conseguenza, meno saranno questi punti deboli di interruzione, più liscia risulterà la superficie del tessuto. Dalla lavorazione di fibre lunghe si otterrà un tessuto più setoso, morbido, resistente e perfino più lucente.

Un cotone a fibra corta è invece più economico da coltivare e tessere rispetto ad un cotone a fibra lunga e questo significa che i tessuti realizzati con cotone a fibre corte sono meno costosi.

Le fibre più lunghe consentono di produrre filati più fini, perciò di maggior valore. In fase di filatura la lunghezza della fibra è infatti un aiuto importante, che consente alle fibre di torcersi l’un con l’altra più volte, aumentando la velocità di filatura.

La lunghezza delle fibre è data per il 70% – 80% dalla genetica – la varietà di pianta coltivata è perciò determinante – e per il resto dalle condizioni climatiche in cui la pianta è coltivata.

Uniformità

Nell’ambito della stessa varietà di cotone la lunghezza delle fibre varia e questo parametro viene calcolato attraverso l’indice di uniformità, cioè la variazione di lunghezza.

Il criterio dell’uniformità è molto importante: le fibre corte non possono avvolgersi con quelle di maggiore lunghezza e ciò è causa di una resistenza del filato molto bassa.

Un indice e grado di uniformità basso ridurranno pertanto l’efficienza produttiva, aumentando gli scarti.

Vediamo ora più nello specifico in cosa consiste l’indice di uniformità, fornendo anche dei valori per comprendere meglio questi parametri.

L’indice di uniformità è il rapporto tra la lunghezza media della fibra e la lunghezza media della metà superiore delle fibre. Il valore risultante si esprime in percentuale.

Se, per esempio, tutte le fibre avessero la lunghezza media e la lunghezza media della metà superiore uguale, l’indice di uniformità sarebbe 100%. Ma, dato che le fibre non saranno mai tutte di uguale lunghezza, l’indice di uniformità sarà sempre minore di cento.

Un cotone con un basso indice di uniformità conterrà un’alta percentuale di fibre corte e ciò significa una lavorazione più complicata che produce filati di bassa qualità.

Un indice di uniformità è molto alto quando il valore percentuale supera l’85 per cento; alto quando il valore oscilla tra l’83 e 85 per cento; medio tra 80 e 82 per cento; basso tra il 77 e 79 per cento e molto basso quando è sotto al 77 per cento.

Finezza

L’indice di finezza di una fibra si misura in micronaire. Attraverso i micronaire si determina non solo la finezza di una fibra, ma anche il suo grado di maturità.

Più la fibra ha un indice basso di finezza e più viene considerata preziosa. Al contrario, un alto indice di finezza corrisponde a una fibra grossolana, che genererà un filato non uniforme e renderà anche la filatura più difficoltosa.

Per fare un esempio, il cotone GIZA 45 egiziano ha un indice di finezza di 2.95 micronaire, il migliore al mondo, e viene considerato molto fine. Tra 3.0 e 3.90 micronaire la fibra viene considerata fine; tra 4.0 e 4.90 micronaire l’indice di finezza è medio e oltre i 5.0 micronaire le fibre sono grossolane.

La finezza della fibra è determinata da fattori genetici e ambientali. Un indice di finezza come quello dei cotoni egiziani, il Giza 45 per esempio, o la varietà americana  SUPIMA determina delle prestazioni di filatura ottimali e una qualità del filato superiore.

Resistenza

La resistenza di un filato -insieme di più fibre- è espressa in TEX. Per esempio, un filato costituito da fibre di cotone Giza 87 ha una resistenza pari a 44,6 g/TEX, cioè ottima.

Scendendo al di sotto dei 30 g/TEX, come è il caso di molti cotoni indiani, la resistenza del filato è molto bassa.

L’unità di misura TEX è uguale al peso in grammi di mille metri di fibre. Perciò la resistenza è uguale alla forza in grammi indispensabile per rompere un fascio di fibre che misurano un’unità TEX.

Perché le fibre più fini sono più resistenti? Perché quando queste fibre sono convertite in filato – raggruppamento di fibre – produrranno un filo più forte a causa del maggior numero di fibre nella sezione trasversale del filo.

Colore

Quando si apre la capsula, il cotone  non è sempre bianco perché può scolorirsi a causa di variazioni dei nutrienti del terreno,  o per un problema climatico, gelo, siccità, troppa umidità, ma anche a causa di parassiti.

Ci sono anche altre cause che possono influire sul bianco del cotone – anche se fosse perfettamente bianco all’apertura della capsula- come l’esposizione agli agenti atmosferici che possono far perdere lucentezza e renderlo più scuro.

Il colore del cotone può influenzare le lavorazioni di tintura e finitura ripercuotendosi sull’aspetto del tessuto, perciò sono state create due unità di misura per valutare il colore.

Il colore del cotone si misura con il grado di riflettenza (Rd) e di giallore (+b). La riflettenza rileva il grado di lucentezza, mentre il giallore indica il grado di colorazione.

Le categorie di colore sono 5 con 25 sottoclassi: bianco, leggermente macchiato, macchiato, leggermente colorato, macchiato giallo.

I cotoni egiziani sono i migliori in termini di brillantezza del bianco, come per esempio  la varietà Giza 87 con un grado di riflettenza di 74,8%.

In conclusione

È quindi evidente che ogni volta che si legge la dicitura “100% cotone” si è di fronte ad un prodotto fatto interamente di cotone, ma che dietro questa dicitura si celano delle differenze abissali.


E questo è solo l’inizio, perché un ottimo cotone se è lavorato male –  comprendendo in questo processo di lavorazione tutte le operazioni necessarie per trasformare la fibra in un filo – non sarà un cotone di qualità. Non sarà cioè un prodotto finito ottimale per essere intrecciato e per creare il tessuto.

Da qui in poi le lavorazioni che seguiranno per arrivare alla camicia finita sono tantissime e ciascuna di queste incide sul prezzo finale della camicia.

Nei prossimi articoli analizzeremo ciascuna lavorazione per capire meglio ogni dettaglio di una camicia appartenente “all’Olimpo delle Camicie”.

A presto

Stefano Persechini

L’Arte della Camicia Bianca

Camicie Bianche Persechini

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